Durante il breve periodo di tregua che il Covid ha concesso all’Italia, tra giugno e luglio 2020, il maestro Erminio Truncellito mi chiamò e disse:
“Waglio vedi che ho fatto il nome tuo a due ragazzi di Policoro che vogliono girare un film e mi hanno chiesto una voce per il protagonista e ho subito pensato a te. Poi a quanto ho capito cercano anche un attore per un piccolissimo ruolo. Allor agg’ ditt ‘chi meglio di te può fare entrambe le cose ? Ci sentiamo waglio, statt bon.” e così si concluse la telefonata.
Mi sentivo felice, ma perplesso poiché ogni nuovo lavoro rappresenta sempre un’avventura imprevedibile all’interno dell’arte teatrale e cinematografica.
Ho sempre seguito il principio “Fa u provin e scurdatill” (Fai il provino e dimenticatelo).
Questo perché tu le cose le devi fare, e le devi fare tutte, poi se c’è del buono, quello arriverà, oggi, domani, forse mai, ma tu comunque hai fatto il tuo, quindi mi sono detto: va benissimo, questa sarà una bellissima esperienza.
Non appena ho sentito il regista Giuseppe Amalfi e il co-direttore della fotografia Carmelo Trifoglio, abbiamo stabilito riprese, prove e incontri e abbiamo cominciato a girare tra la seconda e la terza settimana di agosto, nonostante il caldo infernale.
È stato un momento di luce nuova, perché in quel set si respirava energia positiva, amicizia, sinergie. Un’esperienza indimenticabile ed irripetibile.
Sarò breve (forse).
Quel film si chiamava Che silenzio c’è sta sera, ma ora porta un altro nome… vi spiego…
Il film ha preso forma durante le registrazioni delle voci e delle musiche in uno studio di registrazione e ha dato vita ad un mediometraggio di 33 minuti e 33 secondi
Premessa: ora non è più un “cortometraggio“, ma bensì un “mediometraggio“ in Italia impossibile classificarlo come tale perché i cortometraggi non possono superare i 20 minuti, titoli di testa e coda inclusi.
Ci siamo rassegnati al fatto che avremmo dovuto accorciare il film per renderlo “presentabile”, ma nel farlo avremmo dovuto tagliare parti importanti rischiando così di tagliare fuori scene di altri attori che avevano lavorato così bene. Perché correre questo rischio.
Così abbiamo deciso di tenerlo nel nostro portfolio.
Dopo un anno, poco più, poco meno, i ragazzi mi hanno ricontattato per darmi una notizia, ovvero quella che “Che silenzio c’è sta sera” era stato presentato a un produttore/distributore, ad oggi molte cose mi sfuggono ancora… va be’ ma mi dissero:
“Manuelì, dobbiamo ritornare in studio per doppiare di nuovo il film, perché un produttore è interessato a promuovere il corto a condizione di tagliarlo e di cambiargli il nome perché non gli piace quello che ha, quindi lo chiameremo SALMO 101”
(non andò proprio così, questa è una sintesi, sennò finisco domani di raccontarvi il fatto, la vicenda fu molto più lunga, fatevela piacere).
Il Doppiaggio
Finalmente, nella settimana precedente il Natale del 2021, abbiamo avuto la sessione di doppiaggio, questa volta in uno studio di registrazione di alta qualità.
Abbiamo accettato di tagliare alcune parti per renderlo di 19 minuti e 59 secondi, senza alterare la trama. Io ho doppiato Lev, il protagonista, mentre Erminio ha doppiato Jonah, il co-protagonista.
Siamo in studio, settimana prima di natale 2021, sessione di Doppiaggio.
Registrammo le voci di Lev il protagonista e Jonah co-protagonista interpretato da Erminio.
Quando l’anno precedente eravamo in un altro studio per incidere le voci, non c’era Erminio a dirigere, ma fortunatamente nel Ri-doppiaggio si, ed il risultato ottenuto è stato straordinario, questo grazie anche alla regia attenta di Erminio che conosce molto bene il mio modo di recitare e sa sempre tirare fuori il meglio di me.